C'era una volta Salci, il borgo fantasma



Una delle tappe del blog tour #lumbriachenontiaspetti è stata Salci, una vera e propria città fantasma. Incredibile ma vero, quando entri per la porta principale del borgo, respiri fin da subito l'abbandono.

Un tempo era abitato da circa 1500, e fino agli anni '60 era vivo e florido. Poi è iniziato il degrato, e i lavori di ristrutturazione hanno preso una piega sbagliata, tanto da danneggiare severamente le strutture medievali originarie con il cemento armato. E negli anni '80 gli ultimi abitanti, circa una ventina, hanno abbandonato definitivamente Salci.

Stralci di Salci


Quello stesso borgo che, in epoca medievale, godeva dei doti feudali, avendo quindi una sua prigione, la guarnigione autonoma, e potendo imporre pedaggi e tributi.
Foto © Enzo Casolini, Touring Club

La sua posizione strategica, su una collina che delimitava la zona di confine tra il Granducato di Toscana, il Marchesato di Castiglione del Lago e lo Stato Pontificio, rendeva la città un punto di passaggio molto frequentato sia dai mercanti che dai pellegrini che, per arrivare a Roma, percorrevano la Via Francigena. Ed essendo un polo importante, non poteva chiaramente non essere il rifugio adatto per i ricercati e i contrabbandieri, che spesso trovavano tra le mura del borgo un riparo per la notte o il nascondiglio perfetto dalle forze dell'ordine.

La domenica dopo la Messa, prima la corte, poi gli abitanti, usavano riunirsi davanti alla chiesa di San Leonardo per festeggiare il giorno di riposo, e quel cortile di rappresentanza, con il Palazzo Ducale, la Torre dell'Orologio, il pozzo, le abitazioni e le botteghe, adornato con una serie di monofore a sesto acuto, pullulava di vita. Quello è esattamente il punto in cui ci troviamo noi a scattare le foto e ad ascoltare storie che sembrano davvero appartenere a un'epoca così lontana.

E pensare che il Palazzo Ducale è ricco di storia e fascino: durante il Rinascimento, quando venne usato come residenza signorile, venne arricchito della Loggia degli Spiriti, un corridoio che permetteva ai nobili di raggiungere direttamente la Chiesa, senza dover passare per il cortile.

Salci, tra simbolismo e degrado


Mentre riprendo il borgo per una delle puntate de #iviaggidellazitella [QUI], mi accorgo che, in Piazza dei Bonelli, vicino a quello che doveva essere- come si legge sulla porta- il museo delle tradizioni salceci, c'è una porta con su scritto “paradiso”. Penso immediatamente a qualche atto vandalico, ma poco dopo trovo una seconda scritta: “purgatorio”. Qualche passo in più, ed ecco un'altra scritta. Provo ad indovinare e ci azzecco: “inferno”. 

Per quanto possano essere delle semplici imbrattature, è curioso vedere il richiamo dantesco. Per quale motivo sono state scelte proprio quelle parole? Per indicare forse che, dallo splendore passato (che potrebbe corrispondere al paradiso) Salci è poi finito non solo nel dimenticatoio, ma si è lasciato lentamente andare. Supposizioni, le mie, che rimangono tali, e che conferiscono ancora di più un'aura di mistero al borgo, che nel 2012 è entrato a far parte dei “Luoghi del cuore”, anche grazie all'intervento di Carlo Verdone. L'attore, infatti, ha dichiarato: “ll mio luogo del cuore è il Borgo di Salci. Un “gioiello” dimenticato da tutti. Anche dal tempo. Un antica cittadina medievale poco distante da Città della Pieve. La bellezza di quel luogo dalle dolci colline, non da tutti conosciuto, merita di tornare a vivere e non va lasciata sgretolare dagli anni”.

Saluto Salci con amarezza, e mentre esco insieme agli altri blogger, passando per Porta Orvieto, l'ingresso principale, mi ripropongo di tornarci, per scoprire di più di questa città fantasma ormai in balia di se stessa.

6 commenti:

  1. Davvero un borgo bellissimo, è un peccato che non sia stato mantenuto perchè lascia davvero l'idea di una cittadina medievale ma forse è anche per questo suo stato di abbandono a renderlo una meta più gettonata rispetto a moltissimi altri paesi di questo tipo presenti in Italia.

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  2. Anche io ho avuto modo di visitare Salci, che dire se non che ci tornerei oggi stesso? Sembra uno scenario perfetto per scattare foto sempre nuove!

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  3. Che peccato, però. Sembra così bello... Certo, ha il fascino anche come "il borgo fantasma" che, in realtà, mi mette un po' di ansia addosso!

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  4. Ricordo perfettamente la sensazione incredibile di trovarsi a camminare tra le viuzze di Salci immaginando i tempi in cui era vivo! Un vero peccato che si sia arrivati a questo punto!

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  5. Ci è dispiaciuto un sacco non riuscire a partecipare al Tour!! Menomale che ci scrivi questi articoli! 😊

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