Consigli per preparare la valigia perfetta... o quasi



"Quali sono i tuoi segreti per preparare la valigia perfetta?" mi ha chiesto Momondo, in qualità di sua ambassador. EHHHH... ha sfondato una porta aperta. Come l'ingrediente segreto della Coca Cola, o quello della Sacher. 

Scherzi a parte, negli anni ho imparato diversi trucchi e soluzioni da usare in base non solo al tipo di vacanza/soggiorno/weekend/toccata e fuga, ma anche e soprattutto in base al tipo di bagaglio. Certo, non è che ci sia un modo standard, come può essere imparare a fare la lavatrice o capire in quale direzione prendere la metro a New York, però, visto che spesso la formula prendere-e-buttare-tutto-dentro-a-caso non si rivela vincente, nel corso degli anni (e ce ne sono voluti veramente tanti!) mi sono imposta di darmi un metodo.


Come preparare la valigia perfetta: perché ho dovuto imparare

Le ho provate tutte, giuro, ma ogni volta o il trolley maledetto non si chiudeva, o al borsone si staccava il manico, perché lo riempivo troppo, o mi toccava riempire quello che le compagnie aeree continuano a chiamare "small item"- che tra l'altro vuol dire tutto e niente-, sperando che non esplodesse proprio davanti al desk in aeroporto.

Quando invece viaggiavo in treno o in bus... beeeeh, allora lì era facile, salivo con una valigia, uno zaino, una borsa e la tote bag enorme, stile Ikea, perché tanto non c'è un massimo di bagaglio! La sfacchinata era poi: a. scendere da sto benedetto treno o bus- specie se la mia fermata non era il capolinea, e i passeggeri che dovevano salire appena aprivano le porte si affannavano ad entrare come un branco, b. fare il tragitto fino a casa. E posso assicurarti che anche 500 metri, con tutta quella roba, si trasformavano in una mezzora di bestemmie al quadrato, in cui mi maledicevo per aver rimandato, ancora una volta, a darmi una regolata. Quindi, ho dovuto imparare assolutamente a preparare la valigia perfetta.

Come preparare la valigia perfetta: un grazie enorme alle "mie" ladies

Senza i consigli di alcune donne- e te pareva- eccezionali che ho conosciuto durante i miei viaggi, non avrei mai imparato a preparare la valigia perfetta. Mai. Le travel blogger, a volta senza magari rendersi conto, riescono a insegnarsi qualcosa a vicenda. Tranne proprio quelle stronze supreme, con le quali per fortuna non ho mai lavorato, ma solo (solo?!) scambiato qualche parola durante gli eventi a cui eravamo invitate e in cui mi guardavano con quell'aria da snob solo perché le loro visite erano superiori alle mie grazie ai MIEI post che copiavano sfacciatamente, senza neanche curarsi di correggere gli errori che mi erano sfuggiti. Ma questa è un'altra storia...

Quelle normali, che ho conosciuto io e con cui è nata una bellissima amicizia (Carla, Ariana, Simona, per citare le prime tre che mi vengono in mente), così come la mia socia Valeria che è arrivata a Torino da San Benedetto con il trolley di Mary Poppins, mi hanno dato degli spunti interessanti su come organizzare tutto, dai vestiti ai medicinali, dalle borse alle scarpe, senza dimenticare un buon libro e gli immancabili regali/souvenir/acquisti.

Seguendo i loro metodi ho fatto felice Amazon, ma ho anche risolto in gran parte i miei problemi, viaggiando come una vera globetrotter anche quando da Torino torno a Saluzzo da nonna. Che vuol dire un tram per 10 minuti e un treno da 45 minuti. Una bagaglio solo- come quando vado in palestra dietro casa, a 5 minuti a piedi-, con dentro il cambio anche per due settimane, almeno 4 paia di scarpe, tre borse e l'immancabile laptop. Io felice.

Come preparare la valigia perfetta: i miei consigli

Quando sono in giro per lavoro il trolley leggero & compatto, quando prenotiamo un viaggio per piacere le nostre fedeli valigie (la mia questa sotto in foto, anche se le scarpe fighe sono di Vale: grazie a Dio ho un'amica con il mio stesso numero di scarpe, yeppa!), quando torno a casa da mamma Luisa, la tote bag di Pierrebuy.

Sostanzialmente, la cosa importante, è portarsi dietro SOLO i capi e gli accessori che poi sappiamo di mettere. Il resto è inutile, tiene spazio e, una volta a casa, va rilavato. Nel 99% delle volte portiamo in valigia più di quanto ci servirà durante la permanenza. La regola universale da  seguire è una sola: “If in doubt, leave it out”, se hai anche il minimo dubbio lascialo a casa. Lo sanno bene i backpackers più esperti: il senso di libertà che può regalarti un bagaglio maneggevole ed essenziale è di gran lunga più intenso della pseudo comodità legata a un bagaglio completo ma pesante e scomodo. Keiichi Iwasaki partì per un viaggio di otto anni intorno al mondo portando con sé solo poche cose dentro a una borsa a tracolla; “perché il peso degli oggetti diventa anche peso mentale, occupa spazio che sarebbe meglio lasciare vuoto”.

Nel beauty, solo lo stretto indispensabile, con l'immancabile spazzolino da denti. La maggior parte delle strutture alberghiere mette a disposizione degli ospiti un kit di campioncini che ti basterà per i primi giorni oppure, in alternativa, potrete acquistare i prodotti direttamente sul posto.



Importante anche l’adattatore presa elettrica universale (così non perdi tempo con i tantissimi adattatori differenti, a seconda della presa della corrente del paese di destinazione), come il mio che mi ha offerto Nomad Lane. Elegante e di classe.

Per quanto riguarda invece la mia ossessione #1, le scarpe, non portare MAI quelle nuove, per evitare che ti vengano le vesciche. Solo quelle comode, adatte alle camminate, per non dover rovinarti qualche visita per i mal di piedi. Che tra l'altro sono terribili.

Abiti arrotolati e buste impermeabili salvaspazio sono la soluzione più comoda e pratica, che ti consigliamo. Prova e fammi sapere come va! E se non hai ancora deciso la tua prossima destinazione, dai un'occhiata su Momondo e lasciati ispirare!  

[#admomondo #owtravelers @Momondo

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